domenica 4 novembre 2012

La New York City Marathon annulata

La notizia ferale per taluni, giusta per altri (specie forse da chi si è reso conto di persona) che la New York City Marathon è stata annullata, l’abbiamo appresa via “Ansa” esattamente 5 minuti dopo la sua divulgazione venerdì sera attorno alle 22 (le 16 a N.York) e per sicurezza l’abbiamo postata su facebook. In questo caso ci pareva importante avvisare subito chi di norma ci segue sul social network, ora, invece, a bocce ferme ci pare opportuno analizzare la situazione anche se non siamo in loco, è opportuno però prendere le distanze da chi se la prende con tutto e tutti. Certo è assai probabile che il sindaco Bloomberg, abbia per così dire fatto il passo più lungo della gamba dichiarando che la maratona si sarebbe disputata, poi ieri (venerdì 2 novembre in tarda mattinata la dichiarazione congiunta con la responsabile dell’evento Mary Wittemberg) che comunicava la cancellazione della gara. Venendo le immagini che arrivano da Staten Island (luogo di partenza della gara) non ce la sentiamo di buttare la croce addosso a nessuno, certo che migliaia e migliaia di persone che sono giunte negli States per correre nella più importante maratona al mondo, non potranno molto probabilmente fare neppure i turisti, viste le condizioni in cui ci si muove nella megalopoli americana, pare che il New York Road Runners Club confermi l’iscrizione per il prossimo anno, non restituendo le cifre versate ai maratoneti. Che faranno i tour operator? Questo potrebbe essere interessante.
Claudio Caroni titolare del tour operator Born2Run (che nei giorni scorsi ha fatto l’impossibile per portare a New York tutte le persone a cui era stato cancellato il volo), giunto nella metropoli poco dopo l’annuncio ufficiale della cancellazione, fatica a credere a ciò che è successo: «Ero sul pullman che dal JFK airport porta a Manhattan quando ho ricevuto la notizia e non volevo crederci, poi sono arrivate le conferme e ho dovuto prenderne atto. Il pensiero, dopo la grande delusione, è stato quello di studiare qualche attività per rendere il soggiorno a New York il più piacevole possibile. Certo è che una decisione di questo tipo, presa a poche ore dallo start della maratona, ci lascia particolarmente stupiti e delusi, anche e soprattutto per gli sforzi enormi fatti per consentire a tutti quanti di raggiungere New York, nonostante le grandissime difficoltà nei collegamenti aerei e sistemazioni alberghiere. Se fosse successo in Italia sicuramente ci avrebbero deriso e additati come i soliti “faciloni”».



Fulvio Massini, preparatore atletico che nella mattinata ha accompagnato i maratoneti di B2R in una sgambata ha affermato: «Decisione disonesta, si sarebbe potuto decidere prima di sospendere prima la gara senza attendere il venerdì sera. È molto grave per chi ha lavorato un anno intero e se si fosse saputo solo il martedì nessuno sarebbe partito vista la difficoltà dei voli».
Anche un grande campione come Stefano Baldini, arrivato a New York per correre la maratona da semplice runner e per sostenere un progetto benefico: «Sono scivolati sulla realtà... Dovevano saperlo già da martedì che sarebbe stato impossibile gestire un evento così importante, peccato che si siano mosse trentamila persone da tutto il mondo; è un grandissimo danno non solo economico ma anche morale. Noi eravamo qui per correre la maratona. Il dispiacere poi è anche per Run4Emilia, il progetto volto alla raccolta fondi in favore del Comune di Reggiolo».
Linus, simbolo di Radio Deejay, un affezionato della 42K di New York: «L’ho saputo prima dall’Italia e ho dato subito la notizia. È la vittoria dei social network perché alla fine la pressione dell’opinione pubblica ha prevalso. Se hai corso questa maratona sai che è una grande festa, i veri protagonisti non sono quelli che corrono ma quelli che fanno il tifo, e quelli che dovevano tifare non ne avevano voglia, giustamente. Ognuno ha il suo punto di vista personale, dispiace per chi ha perso i soldi inutilmente e ha diritto a lamentarsi. È un evento che muove talmente tanti interessi economici che hanno sperato di sistemare tutto in tempo. In realtà dopo cinque giorni è ancora tutto come prima».
Laura Fogli ha raggiunto il gruppone d’italiani venerdì sera e ha commentato così la notizia: «Sto correndo qui ma non mi sembra ancora vero, conoscendo gli americani e quelli del Road Runners è difficile crederci, poiché hanno sempre lottato per portare avanti tutti gli impegni. Evidentemente le condizioni non c’erano; alcune zone della città sono ancora senza luce e acqua. Hanno fatto delle valutazioni però che potevano essere fatte sin da subito, questo è l’unico rammarico».


Nessun commento:

Posta un commento