La notizia ferale per taluni, giusta per altri (specie forse
da chi si è reso conto di persona) che la New York City Marathon è stata
annullata, l’abbiamo appresa via “Ansa” esattamente 5 minuti dopo la sua
divulgazione venerdì sera attorno alle 22 (le 16 a N.York) e per sicurezza
l’abbiamo postata su facebook. In questo caso ci pareva importante avvisare
subito chi di norma ci segue sul social network, ora, invece, a bocce ferme ci
pare opportuno analizzare la situazione anche se non siamo in loco, è opportuno
però prendere le distanze da chi se la prende con tutto e tutti. Certo è assai
probabile che il sindaco Bloomberg, abbia per così dire fatto il passo più
lungo della gamba dichiarando che la maratona si sarebbe disputata, poi ieri
(venerdì 2 novembre in tarda mattinata la dichiarazione congiunta con la
responsabile dell’evento Mary Wittemberg) che comunicava la cancellazione della
gara. Venendo le immagini che arrivano da Staten Island (luogo di partenza
della gara) non ce la sentiamo di buttare la croce addosso a nessuno, certo che
migliaia e migliaia di persone che sono giunte negli States per correre nella
più importante maratona al mondo, non potranno molto probabilmente fare neppure
i turisti, viste le condizioni in cui ci si muove nella megalopoli americana,
pare che il New York Road Runners Club confermi l’iscrizione per il prossimo
anno, non restituendo le cifre versate ai maratoneti. Che faranno i tour
operator? Questo potrebbe essere interessante.
Claudio Caroni titolare del tour operator Born2Run (che nei giorni scorsi ha fatto l’impossibile per portare a New York tutte le persone a cui era stato cancellato il volo), giunto nella metropoli poco dopo l’annuncio ufficiale della cancellazione, fatica a credere a ciò che è successo: «Ero sul pullman che dal JFK airport porta a Manhattan quando ho ricevuto la notizia e non volevo crederci, poi sono arrivate le conferme e ho dovuto prenderne atto. Il pensiero, dopo la grande delusione, è stato quello di studiare qualche attività per rendere il soggiorno a New York il più piacevole possibile. Certo è che una decisione di questo tipo, presa a poche ore dallo start della maratona, ci lascia particolarmente stupiti e delusi, anche e soprattutto per gli sforzi enormi fatti per consentire a tutti quanti di raggiungere New York, nonostante le grandissime difficoltà nei collegamenti aerei e sistemazioni alberghiere. Se fosse successo in Italia sicuramente ci avrebbero deriso e additati come i soliti “faciloni”».
Fulvio Massini, preparatore atletico che nella mattinata ha accompagnato i maratoneti di B2R in una sgambata ha affermato: «Decisione disonesta, si sarebbe potuto decidere prima di sospendere prima la gara senza attendere il venerdì sera. È molto grave per chi ha lavorato un anno intero e se si fosse saputo solo il martedì nessuno sarebbe partito vista la difficoltà dei voli».
Laura Fogli ha raggiunto il gruppone d’italiani venerdì sera e ha commentato così la notizia: «Sto correndo qui ma non mi sembra ancora vero, conoscendo gli americani e quelli del Road Runners è difficile crederci, poiché hanno sempre lottato per portare avanti tutti gli impegni. Evidentemente le condizioni non c’erano; alcune zone della città sono ancora senza luce e acqua. Hanno fatto delle valutazioni però che potevano essere fatte sin da subito, questo è l’unico rammarico».
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